Ros(k)alia, Volo, La Sposa, Noi, Luce. Cinque abiti da sposa, preziosi e unici, donati e reinterpretati per raccontare storie di stile e speranza, esposti all’Aeroporto di Palermo. Li abbiamo accolti come veri tesori vivi, avvolti in stoffe delicate, custodi di sogni pronti a prendere il volo. Questo piccolo miracolo è stato possibile grazie alla sinergia tra associazione, artisti e la direzione dell’aeroporto, che ha creduto nel progetto e ha aperto le porte a una bellezza da condividere con tutti.

Nei giorni precedenti all’esposizione, è stato preparato ogni dettaglio del loro piccolo viaggio: ogni piega, ogni ricamo, ogni velo era osservato con amore. Quegli abiti non erano semplici tessuti, erano testimoni di storie che meritavano di arrivare integri nella loro nuova casa, e nello stesso tempo ponti tra passato e futuro, tra comunità e creatività, speranzosi di arrivare in altri luoghi ancora sconosciuti.
Quando sono saliti in macchina per l’aeroporto, era come se stessero per attraversare una soglia invisibile: il corridoio centrale della hall partenze si apre come un teatro sospeso tra città e altrove, tra chi parte e chi arriva, tra attese e desideri. Migliaia di palermitani viaggiano ogni giorno per lavoro, per curarsi, per studiare; io stessa un paio di anni fa ho percorso quei corridoi settimanalmente, lasciando la mia terra e portando con me nostalgia e speranza. Ricordo ancora il ritmo dei miei passi, lo sguardo verso le vetrate illuminate, il profumo del caffè e il brusio dei voli: ogni partenza era un piccolo rito, un misto di paura e fiducia nel futuro.
E poi ci sono i turisti: occhi che si spalancano, passi che rallentano, sorrisi che si accendono davanti alla bellezza di Palermo, ai suoi colori che filtrano attraverso le grandi vetrate dell’aeroporto. Tra valigie e biglietti, tra caffè e saluti, la città sorprende chi arriva, e in quell’incanto gli abiti sembrano danzare silenziosi, raccontando storie di sogni, di donne e di bellezza che attraversa il tempo e lo spazio.
All’inaugurazione, le artiste Vadalà e Uldes hanno svelato le loro opere, Totò Burrafato, presidente dell’aeroporto, e Susy Miccichè, PH Terminal hanno accolto la carovana di sogni con entusiasmo: “Abbiamo creduto nel progetto fin dal primo momento”, hanno detto.

Cinque abiti, cinque sogni, un corridoio solidale che non è solo un’esposizione: è un palcoscenico sospeso tra il familiare e l’altrove, tra cura, bellezza condivisa e comunità. È la dimostrazione che quando associazioni, artisti e partner pubblici e privati si incontrano, la creatività e la solidarietà si trasformano in azione concreta. E tu puoi farne parte partecipando all’asta di beneficenza online, contribuendo a trasformare sogni e progetti in realtà.
Il contenuto che stai leggendo fa parte del progetto Abiti RiBelli, iniziativa solidale dell’associazione L’Arte di Crescere ODV che valorizza oltre 100 abiti da sposa per finanziare la prima area fitness pubblica e gratuita del quartiere Sperone a Palermo.
Puoi contribuire:
– partecipando all’asta online degli abiti da sposa, attiva dal 6 dicembre al 6 gennaio,
– partecipando allo spettacolo teatrale al Teatro Biondo, il 23 dicembre alle 19:00


